Abstract - Sara Bernard, Il ritorno dei gastarbajteri nella politica migratoria della Jugoslavia socialista (1969-1991)

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Il termine gastarbajteri, traslitterazione dal tedesco Gastarbeiter (lavoratore ospite)era ed è tuttora usato in serbo-croato per definire gli emigranti economici di medio-bassa qualifica.
Nel 1963, dopo accesi dibattiti all’interno del Partito comunista, la leadership jugoslava decise di legalizzare l’emigrazione dei lavoratori che, fino a quel momento, era proibita. Se questa decisione, da un lato, mirava a risolvere le difficoltà economiche che la Jugoslavia stava attraversando, e in particolar modo alti tassi di disoccupazione e crescente debito estero, dall’altra, permettendo ai propri cittadini di lavorare per il capitalismo occidentale, metteva in dubbio la fedeltà del titoismo ai principi del marxismo.
Il compromesso tra queste due istanze contrapposte venne trovato nell’affermare che i lavoratori continuavano ad essere parte della classe lavoratrice jugoslava durante la loro permanenza all’estero, la quale doveva configurarsi come temporanea ed essere seguita dal ritorno a casa. In accordo con queste premesse, la definizione ufficiale dell’emigrante economico era “radnik na privremenom radu u inostranstvu”, ossia “lavoratore temporaneamente impiegato all’estero”.
Il presente contributo intende ricostruire sinteticamente le politiche adottate dal governo jugoslavo per favorire il ritorno e il reinserimento dei gastarbajteri in Jugoslavia. Spiegando come queste misure inizino a delinearsi nei tardi anni Sessanta per assumere un crescente peso politico ed economico dopo la crisi energetica del 1973-1974, l’attenzione sarà rivolta all’indagine degli eventi ed attori, sia interni che esterni, che ne influenzarono l’implementazione e gli esiti negli anni Settanta ed Ottanta. Volendo dimostrare che la politica jugoslava per il ritorno dei gastarbajteri fallì nei suoi obiettivi, attenzione sarà rivolta anche alle conseguenze di questo fallimento, non solo per quanto riguarda il ritorno e il reinserimento dei gastarbajteri ma, più in generale, lo sviluppo economico e sociale della società jugoslava.

 

Parole chiave: emigrazione, emigrazione di ritorno, Jugoslavia, 1969-1991

 

Profilo

Sara Bernard è dottoranda in Storia dell’Europa sud-orientale all’Università di Regensburg, dove lavora ad un progetto sul ritorno in patria dei lavoratori jugoslavi emigrati all’estero negli anni Settanta ed Ottanta. Studia i processi migratori, il loro influsso sulle identità, le relazioni tra Stato e società nella ex Jugoslavia.
Ha pubblicato fra gli altri: Developing the Yugoslav Gastarbeiter Reintegration Policy. Political and Economic Aspects (1969-1974), Centre for Southeast European Studies, Working Paper No. 5 (2012), http://www.suedosteuropa.uni-graz.at/en ; Emigrazione, reti e coscienza di appartenenza: il caso dell'emigrazione serba prima e dopo la dissoluzione della Jugoslavia, in A. D’Alessandri, A. Pitassio (a cura di), Dopo la Pioggia. Gli Stati della ex Jugoslavia e l’Albania 1991-2011, Argo, Bari 2011.

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